Giordania
Affascinante e suggestivo paese, terra di passaggio delle più grandi civiltà, dalla magiche atmosfere, dagli immensi scenari da sogno, di montagne sacre dai paesaggi lunari e di silenziosi deserti.
L’itinerario permette di visitare Jerash, storica città dove il suo momento d’oro iniziò con la conquista romana nel 63 a.C.. Ajloun, nota per il suo minareto, a detta dei fedeli uno dei più belli dell’arte islamica. Bethania, la biblica località dove Giovanni viveva al tempo in cui battezzò Gesù. I Castelli dei Califfi Omayyadi, splendidi esempi dell’arte e dell’architettura islamica dell’antichità. Madaba, conosciuta come la “città dei mosaici”. Monte Nebo, luogo che non ha potuto entrare nella terra promessa verso cui, Mosé per 40 anni, aveva guidato il suo popolo. Petra, un luogo splendido e magico, misterioso ed entusiasmante. Wadi Rum, misteriosa distesa di sabbia e torreggianti montagne di arenaria di color rosso cupo. Mar Morto, equamente diviso fra Giordania e Israele, deve il suo nome all’apparente mancanza di ogni forma di vita e alla fortissima depressione in cui è immerso, 400 metri sotto il livello del mare, il punto più basso di tutta la terra. Amman, l’antica Rabbath Ammon citata nell’antico Testamento.
Itinerario
1° giorno
Milano/Malpensa – Amman
Partenza con volo di linea per Amman.
Arrivo, incontro con il nostro referente per il trasferimento e l’accomodamento in albero.
Cena e pernottamento ad Amman.
2° giorno
Escursione a Jarash e Ajloun
Trattamento: prima colazione e cena.
In mattinata partenza per l’escursione a Jarash, storica città dove il suo momento d’oro iniziò con la conquista romana nel 63 a.C., ma l’antica Gerasa era sicuramente già abitata da alcuni millenni, come testimoniano i resti risalenti all’età del bronzo. Favorita della posizione, privilegiata sulle rotte commerciali dei Nabatei e dalla fertilità del territorio, la città divenne in breve una delle più ricche di tutto l’impero, una vera metropoli dell’antichità con splendidi monumenti e visitata con tutti gli onori dallo stesso imperatore Adriano. Caduta in declino con la conquista islamica e colpita da una serie di disastrosi terremoti nell’VIII secolo, Jarash, come fu chiamata in seguito dagli arabi, si ridusse a un oscuro villaggio per poi sparire praticamente nel nulla. Fu solo all’inizio del XIX secolo che un viaggiatore tedesco ne individuò le rovine e le riportò alla luce nel 1925. I resti attuali sono solo una parte dell’antica città, ma custodiscono comunque le vestigia di grande interesse e sono ben conservate. Fra queste, il monumentale Arco di Adriano costruito nel 129 d.C. per festeggiare l’arrivo dell’imperatore e che oggi accoglie i visitatori all’entrata della città. La spettacolare Piazza Ovale, di forma ellittica e completamente circondata da uno zoccolo su cui poggiano colonne in stile ionico del I secolo d.C. Il Cardo Massimo, arteria principale della città e centro della sua intensa vita culturale e commerciale. Estremamente affascinante è il Tempio di Artemida, un capolavoro tra i più belli e imponenti di tutta Jarash.
Proseguimento per Ajloun, cittadina situata nei pressi del Parco Nazionale di Dibbin, che si raggiunge attraverso una bellissima pineta e uliveti, dove l’imperatore Adriano soggiornò durante l’inverno del 129-30 d.C. si costruì un arco ben al di fuori della città, lasciandone liberi i lati affinché le future mura cittadine uscissero ad incontrarlo. Qui si trova il Castello di Ajloun o Qalaat Errabadh (in arabo “Castello sulla collina”), da cui si gode una splendida vista verso ovest sulla Valle del Giordano. Sembra una fortezza dei crociati, ma fu costruita dai musulmani nel 1184-85 come fortezza militare e cuscinetto per proteggere la regione dall’invasione delle forze crociate. Fu costruito per ordine del governatore locale, Ezz Eddin Osama bin Munqethe, nipote del leader ayyubide Salahuddin Al-Ayyoubi (Saladino), come risposta diretta al nuovo castello latino di Belvoir (Kawkab El-Hawa) sul lato opposto della valle tra Tiberiade e Besan, e come base per sviluppare e controllare le miniere di ferro di Ajloun. Questo superbo esempio di architettura araba e islamica è stato costruito come un rettangolo con quattro torri quadrate e un ingresso sul lato sud che domina un ampio tratto della valle del Giordano settentrionale e dei passaggi ad essa. Dalla sua posizione collinare, il castello di Ajloun proteggeva le vie di comunicazione tra il sud della Giordania e la Siria, ed era uno di una catena di forti, che di notte accendeva fari per far passare i segnali dall’Eufrate fino al Cairo.
Pernottamento ad Amman.
3° giorno
Escursione a Bethania e visita di Amman
Trattamento: prima colazione e cena.
Il mattino partenza, oltre il Giordano, per raggiungere Bethania, La biblica “Bethania oltre il Giordano”, dove Giovanni viveva al tempo in cui battezzò Gesù. Il punto esatto dove si ritiene fosse Bethania oltre il Giordano, è stato localizzato nell’area che si estende tra Tell al Kharrar (il Colle di Elia, Tall Mar Elias in arabo) e la Chiesa di Giovanni Battista, sulla sponda orientale del Giordano, nel Regno hashemita di Giordania. Tell al Kharrar è lo stesso luogo in cui si ritiene che Elia sia asceso al cielo su un carro di fuoco. Il Colle di Sant’Elia è il luogo simbolo del sacramento del Battesimo; vi sorgono i resti di un monastero bizantino con chiese, ampie vasche battesimali e un sistema di serbatoi per l’acqua. Scoperte risalenti al I secolo d.C. confermano che il sito era abitato ai tempi di Gesù e di Giovanni Battista. Un edificio del III secolo impreziosito da un mosaico pavimentale è stato probabilmente uno dei primi luoghi di preghiera dei cristiani al mondo. Sul Colle di Elia si trova anche la grotta in cui, secondo numerosi testi di pellegrini bizantini, Giovanni Battista visse e battezzò Gesù Cristo.
Al rientro ad Amman visita panoramica della capitale con la Cittadella, dominante il teatro romano perfettamente conservato, il tempio di Ercole e infine il quartiere residenziale di Abdoun.
Pernottamento ad Amman.
4° giorno
Escursione ai Castelli dei Califfi Omayyadi di Damasco nel deserto giordano
Trattamento: prima colazione e cena.
Partenza per la visita ai Castelli dei Califfi Omayyadi, una serie di edifici costruiti nel VII secolo d.C.. Splendidi esempi dell’arte e dell’architettura islamica dell’antichità dove i califfi di Damasco fecero costruire questi castelli, caravanserragli e locande per godere dei piaceri e per ragioni politiche.
Qasr Azraq, il complesso fu costruito dai Romani nel III secolo, utilizzato poi da bizantini ed omayyadi, lo qasr venne infine occupato nel 1917 da Lawrence d’Arabia che lo scelse quale sede del proprio quartier generale durante la Rivolta araba. Interessante è l’ingresso con la porta fortificata, la minuscola moschea e la camera del leggendario Lawrence. Qusayr Amra, è il castello meglio conservato e fa parte del Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Costruito tra il 711 e il 715 come residenza votata ai piaceri e al tempo libero, qui i califfi omayyadi venivano soggiornare in quanto era dotato di terme. Ricco di affreschi di pregevole fattura e ben conservati esaltano con la vivacità dei loro colori la ricchezza delle scene.
Qasr Kharana, una costruzione difensiva solida e munita di torri angolari con strette feritoie. Un vero “castello del deserto” vicino al confine con l’Arabia Saudita, il castello di Kharana in Giordania (Qasr al-Kharanah) si trova su due piani sopra la pianura del deserto. Costruito nel primo periodo omayyade 13.000 anni fa, lo scopo del monolite da 60 camere non è chiaro: il suo design mostra che non è mai stato un forte, e non è su una rotta commerciale, quindi è improbabile che sia stato anche un caravanserraglio. È molto probabile che il Castello di Kharana fosse uno spazio d’incontro per l’élite di Damasco e le tribù beduine locali. Ottimamente restaurato negli anni ’70, la sua posizione nel deserto arido rende il castello di Kharana un luogo fotogenico.
Al rientro ad Amman, tempo libero a disposizione per una piacevole visita a piedi nella città vecchia.
Pernottamento ad Amman.
5° giorno
Amman – Madaba – Monte Nebo – Wadi Mujib – Umm al-Rasās – Beidah – Petra
Trattamento: prima colazione e cena.
Il mattino partenza per Madaba, conosciuta come la “città dei mosaici” per la grande quantità di reperti che custodisce e che ha progressivamente rivelato ad archeologi e restauratori. Questa città che dista circa 30 km. da Amman sulla famosa “Via dei Re”, ha goduto di un lungo periodo di prosperità a partire dal XIII secolo a.C., età cui risalgono le prime menzioni della città. Colpita da un devastante terremoto nell’VIII secolo d.C., Mabada scomparve progressivamente dalle mappe per essere riscoperta e riportata alla luce solo alla fine del XIX secolo. Il mosaico più celebre è sicuramente è quello conosciuto come “La Mappa di Palestina” custodito nella chiesa ortodossa di San Giorgio, costruita nel 1896 sulle fondamenta di un’antica chiesa bizantina. Questo mosaico è databile attorno al VI secolo d.C. e rappresenta le 150 località abitate dalle 12 tribù d’Israele. Un grande e suggestivo esempio di geografia biblica che ha permesso agli studiosi di individuare siti e località fino ad allora ignorate. Fra i numerosi luoghi di interesse storico, Madaba, offre ai visitatori il Palazzo Burnt, antica residenza bizantina, la Chiesa dei Martiri, la Chiesa della Vergine Maria e la Chiesa degli Apostoli, naturalmente tutte ricche di splendidi mosaici. Sosta alla chiesa Ortodossa di San Giorgio, Monte Nebo, luogo che non ha potuto entrare nella terra promessa verso cui aveva guidato il suo popolo per 40 anni, Mosè dovette accontentarsi di ammirarla da lontano per poi morire serenamente. Il luogo da cui avvenne la visione si chiamava Pisgah e la sua localizzazione si dice fosse, appunto, sul Monte Nebo, il punto più alto della catena dei Monti Moabiti. Il Monte Nebo, nome derivante probabilmente da un’antica divinità babilonese, viene ampiamente descritto nei testi biblici proprio come il luogo della morte e della sepoltura di Mosè ed è stato fin dall’antichità centro di culto e meta di pellegrinaggi. Il monumento di maggior interesse, oltre alle rovine di due chiese bizantine nei pressi delle cosiddette Fonti di Mosè, è la chiesa che sorge sui resti di edifici costruiti fra il IV e il VII secolo d.C. Più volte ampliata e rimaneggiata nei secoli è attualmente posta sotto la tutela della Custodia Francescana di Terra Santa cui venne affidata nel 1932 dal Re Abdullah.
Proseguimento per Wadi Mujib, uno spettacole canyon prima di rggiungere Umm al-Rasās, un sito archeologico che si trova nella Giordania centro-orientale. Qui sono presenti antiche rovine di epoca romana, bizantina e dei primi secoli dell’espansione araba, risalenti al periodo compreso fra il III e il IX secolo. La maggior parte del sito non è ancora stata portata alla luce; ciò che è emerso comprende un accampamento militare ed alcune chiese, alcune delle quali presentano splendidi pavimenti a mosaico. Di particolare pregio è il mosaico della chiesa di Santo Stefano, in cui sono rappresentate le città che anticamente si trovavano in questa regione. Qui sono inoltre state trovate due torri che probabilmente sono le uniche testimonianze della pratica dei monaci stiliti, un tempo molto diffusa nella chiesa orientale. Nel 2004 Umm al-Rasās è stato inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco.
Infine Beidah, un sito archeologico, collocato a ca.14 km. dalla più nota Petra o Petra la Rossa, con la quale un tempo era identificato. Nelle vicinanze oggi è stato costruito un importante villaggio beduino su iniziativa del Governo di Re Abdullah II. A differenza di Petra, nella quale i Nabatei vivevano e seppellivano i propri morti, Piccola Petra fu pensata per ospitare le carovane provenienti dall’Arabia e dall’Oriente, che andavano sino in Siria ed in Egitto. Per poterli far sostare dopo la traversata del Wadi Rum, i Nabatei scavarono prima delle piccole grotte nella arenaria, arrivando poi a costruirne di grandiose per il numero di carovanieri che vi sostavano. Come Petra anche questo sito fu “riscoperto” da Johann Ludwig Burckhardt, il quale però non gli dedicò particolare attenzione, nel 1812. Egli considerò Piccola Petra parte di Petra stessa e fu così identificata sino alla metà del secolo scorso. Il sito ha due ingressi, uno verso est da cui partiva la via carovaniera dell’Oriente, del Golfo persico e della penisola arabica; ed uno verso ovest da cui partiva la via carovaniera della Siria e dell’Egitto o del mar Mediterraneo (Gaza era nabatea). All’entrata del sito si trova un piccolo santuario di Duthu Ashara, il dio principale dei Nabatei, raffigurato senza occhi e naso assieme alle due mogli Al-Uzza, la prima, e Manawat, la seconda, scolpite più basse del marito e senza testa. Poco distanti da questo santuario ci sono diverse abitazioni scavate nella pietra, quasi tutte composte da un’unica grande stanza con uno spazio al centro per accendere il fuoco e con dei lunghi blocchi di pietra, sui quali mettere i materassi. Purtroppo Piccola Petra, abbandonata, fu usata dai beduini per sostarvi con le proprie capre o pecore: accendendo di sera i fuochi, essi non pensavano certo che avrebbero annerito l’arenaria bianca, danneggiandola. Una costruzione interessante è l’altare sacrificale nabateo, datato I secolo a.C., rinvenuto nel centro del sito. Gli archeologi credono che i sacerdoti immolassero animali per placare gli dèi, versandone poi il sangue davanti alla statua della divinità e mangiando la carogna.
Pernottamento a Petra.
6° giorno
Petra – Deserto di Wadi Rum
Trattamento: prima colazione e cena.
Mattino dedicato alla visita di questa straordinaria città nabatea, un luogo splendido, misterioso ed entusiasmante. Dichiarata dall’Unesco patrimonio universale dell’umanità, questa città richiama incessantemente numerosi visitatori. Costruita probabilmente intorno al III secolo a.C., fu capitale dei Nabatei, una popolazione di ricchissimi commercianti arabi vissuta fra il I secolo a.C. e il IV d.C. Dopo aver raggiunto il suo massimo splendore nel I secolo d.C., Petra cadde progressivamente verso il declino nel periodo islamico pur mantenendo per lungo tempo il ruolo di centro carovaniero. Individuate nel 1812 da Burkhardt, le rovine della città furono portare alla luce solo a partire dal 1924. Protetta per secoli da una catena montuosa difficilmente penetrabile, accessibile soltanto attraverso una fessura fra le montagne nota come siq, Petra offre ai visitatori una quantità straordinaria di tesori archeologici. Scavata nella roccia con tecniche di costruzione che ancora oggi stupiscono per la loro perfezione e che permisero ai nabatei di risolvere anche l’importante problema dell’approvvigionamento dell’acqua. Questa città affascina anche il visitatore più frettoloso con le sue straordinarie vestigia. Fra queste figura, il Tesoro, in arabo al-Kazne, così chiamato dai beduini che credevano che l’urna posta sull’imponente facciata, larga 30 metri e alta 43, contenesse i tesori di un faraone. Il Sacrificio o al-Mazbah, un santuario all’aperto su un’altura di 1035 metri di cui resta l’ara sacrificale e che offre una visione spettacolare sul resto della città e il Monastero o ad-Deir, il monumento più grande di Petra, una struttura che colpisce per la sua maestosità, con una facciata monumentale e un portale di 8 metri.
Nel pomeriggio partenza per il deserto di Wadi Rum, un posto stupefacente, con i suoi paesaggi favolosi, incontaminati e senza tempo. Questo luogo, in cui il tempo e il vento hanno scavato imponenti e maestosi grattacieli, fu elegantemente descritto da T.E. Lawrence come “immenso, echeggiante e divino”.
Pernottamento nel Wadi Rum (campo tendato).
7° giorno
Deserto di Wadi Rum – Mar Morto – Amman
Trattamento: prima colazione e cena.
Il Wadi Rum, chiamato anche “Le Montagne della Luna” e luogo delle gesta del colonnello T.E. Lawrence d’Arabia. E’ il più vasto e magnifico dei paesaggi di Giordania. La visita di due ore viene effettuata con fuoristrada per scoprire le meraviglie del deserto. Proseguimento di seguito per il Mar Morto, equamente diviso fra Giordania e Israele, il Mar Morto deve il suo nome all’apparente mancanza di ogni forma di vita e alla fortissima depressione in cui è immerso (400 metri sotto il livello del mare, il punto più basso di tutta la terra). In realtà non è proprio così, visto che numerosi microrganismi vi hanno trovato proprio il loro habitat ideale, ma certamente la vita visibile è del tutto assente. Oltre a essere stato celebrato e frequentato fin dall’antichità per le sue proprietà salutari delle sue acque, il Mar Morto, ha sempre visto attorno a sé un grande movimento di uomini, soprattutto pellegrini di tutte le religioni diretti nei vari luoghi sacri di cui la zona è particolarmente ricca.
Tempo libero a disposizione dei partecipanti e rientro ad Amman nel tardo pomeriggio.
Pernottamento ad Amman.
8° giorno
Amman – Milano/Malpensa
Prima colazione.
Trasferimento, in tempo utile, all’aeroporto di Amman e partenza, con volo di linea, per Milano/Malpensa.
Prestazioni e quote
Quota individuale di partecipazione:
Vedi quote e supplementi suddivisi per stagionalità, scelta della categoria alberghiera e numero di partecipanti, nel programma dettagliato da scaricare.
Supplementi:
Ass. obbligatoria annullamento viaggio: Fr. 80.-
(valida solo in caso di annullamento prima della partenza)
La quota comprende:
Trasferimenti locali in arrivo e partenza in Giordania.
Accomodamento alberghiero a scelta di categoria 4 e 5 stelle come indicato. Campo tendato nel Wadi Rum.
Trattamento di mezza pensione con la cena del giorno di arrivo alla prima colazione del giorni di partenza.
Visite ed escursioni come da programma con guida locale-accompagnatrice parlante italiano per tutta la durata del viaggio.
Ingressi ove previsti in base al programma.
Safari in 4×4 nel Wadi Rum.
Visto turistico giordano.
La quota non comprende:
Passaggio aereo Milano/Amman/Milano.
(La tariffa aerea, la più conveniente al momento della prenotazione, è subordinata alla disponibilità in base alla data del viaggio).
Mance e pasti ove non inclusi come da programma.
Bevande e tutto quanto non indicato sotto la voce “ La quota comprende”.